Come abituare il cane al guinzaglio
Una delle prime cose che ogni padrone vorrebbe insegnare al proprio cucciolo, è stare al guinzaglio e camminare tranquillamente con sé, perché tutti i cani lo fanno e perché è impensabile avere un cane che ne sia in grado.
Una cosa che sulla carta sembra semplicissima (quando si vede gli altri che la fanno) ma che non è semplice, specialmente nei primi giorni in cui abbiamo preso il nuovo cagnolino: come si fa, infatti, a farlo abituare al guinzaglio? Quali sono i passi da compiere perché questo non diventi una vera e propria tortura?
Ecco le operazioni da seguire per abituare il cane al guinzaglio
Partiamo dal presupposto che il cane non sia mai stato al guinzaglio, né abbia in alcun modo mai conosciuto un guinzaglio, cosa molto comune quando si prende un cucciolo che ha poco più di 60 giorni d’età.
Prima di far abituare il cane al guinzaglio, in questi casi, bisogna abituarlo al collare: bisogna fare, insomma, una cosa alla volta.
In realtà abituare il cane al collare non è difficile, ma è sufficiente metterglielo (che non stringa, ovviamente, ma nemmeno che se lo possa togliere) e lasciarglielo.
Di solito la situazione è questa: il cane si gratta per un po’, cerca di toglierlo con la zampa o di morderlo, poi dopo qualche minuto si stanca.
Noi dobbiamo ignorarlo completamente mentre fa tutto questo, facendo tutt’altra cosa: dopo una ventina di minuti il cane sarà già abituato al collare, perché ha visto che non fa nulla.
Lasciamoglielo per qualche ora, poi magari togliamolo e rimettiamolo il giorno dopo, ma non dovrebbero esserci problemi a questo punto.
Arriva così il momento del guinzaglio. Tante persone lo mettono e iniziano a tirare, con il risultato di spaventare il cane e basta. Non si fa così.
Per prima cosa bisogna fargli capire che il guinzaglio non fa niente di male, cosa che possiamo fare semplicemente mettendoglielo ma non usandolo, lasciandolo penzoloni mentre il cane gira in casa o in giardino.
All’inizio gli darà fastidio, ovviamente, ma pian piano la situazione migliorerà e se ne farà una ragione, lasciandolo anche in questo caso perdere. A questo punto dobbiamo premiarlo con un biscottino.
Anche questo va fatto più volte, magari più volte nello stesso giorno (mattino, pomeriggio, sera) e anche questo è semplice, perché non gli crea problemi… fin quando non pensiamo di utilizzarlo, il guinzaglio.
Infatti, qui i cani hanno reazioni diverse.
Ci sono quelli che si bloccano come dei sassi, rifiutando di muoversi, quelli che mordono il guinzaglio, quelli che impazziscono e iniziano a saltare dappertutto: quale che sia la situazione, il cane va sgridato solo quando morde il guinzaglio (perché non lo deve fare); in tutti gli altri casi deve fare quello che gli diciamo noi, ovvero muoversi nella direzione da noi desiderata.
Si può fare con il rinforzo positivo, parola tecnica per indicare il premio, insomma il biscottino da addestramento.
In pratica, l’attenzione del cane deve essere rivolta al biscotto, e non al guinzaglio.
Mostriamogli un biscotto e teniamolo a qualche metro di distanza da lui, dove siamo noi: se lo vuole, deve calmarsi o muoversi (a seconda di quello che stava facendo) per venirselo a prendere.
Quando lo avrà preso possiamo darne un altro, e poi un altro, così che per lui il guinzaglio non sia una tortura, ma un divertimento.
Allontaniamoci sempre di più, camminiamo, e lui pur di mangiare ci verrà dietro. Ovviamente, teniamo il guinzaglio: lo avremo così, in pratica, tirato al guinzaglio per la prima volta.
Questo gioco non deve durare per più di cinque minuti, massimo una decina. Quando abbiamo finito, togliamo il guinzaglio e finita lì, per quel momento, anche se il collare si può lasciare.
Riproviamo la sera, oppure il giorno dopo, facendo la stessa cosa: quando si metterà il guinzaglio sarà accettato molto meglio, e visto che conosce già il gioco possiamo fare qualche passo in più, magari fuori di casa e non più in casa, per poter camminare per un tragitto più lungo: facciamo questa cosa per tre, quattro giorni di fila con il premio.
Arriveremo così ad un punto in cui il cane ci viene dietro anche per diversi metri, ma aggiungiamo una difficoltà: sostituiamo il biscotto con una carezza, o comunque un altro gesto positivo che però non sia il premio, altrimenti verrà con noi solo per mangiare. Invece deve abituarsi.
Bisogna continuare così offrendo a volte il premio, altre volte no, e il cane inizierà ad abituarsi a venire con noi sperando di vedere il premio; nella settimana successiva glielo daremo sempre meno volte, e alla fine sarà diventata un’abitudine quella di venire con noi al guinzaglio, anche perché apprezzerà anche altre cose che trova in giro, come l’odore degli altri cani.
In questo modo, nel giro di una settimana avremo un cane che si è trasformato da un odiatore del guinzaglio a un cane che, dal punto di vista di questo oggetto, si comporta come tutti gli altri, e senza sforzo da parte nostra: basta seguire le tecniche giuste e le cose verranno da sé.
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