Dossier: processionaria, il bruco killer dei cani

Dossier: processionaria, il bruco killer dei cani

I nostri amici cani incorrono ogni giorno in diversi pericoli, i più comuni sono costituiti dai batteri e dai virus che possono arrecare gravi danni all’organismo del cane, a questi si aggiungono i parassiti che anche se nella maggior parte dei casi non comportano serie problematiche, si rivelano comunque fastidiosi e alcuni di essi possono veicolare patologie serie.

Poi esiste il problema dei bocconi avvelenati che ogni anno provocano tantissime vittime. Come se tutto ciò non bastasse esiste un altro pericolo concreto per i nostri amici a quattro zampe: la processionaria.

In questo caso non si tratta di un microorganismo e neanche di un parassita del cane, bensì di un animale che apparentemente potrebbe sembrare innocuo; trattasi infatti di un bruco.

In questo dossier scopriremo i segreti della processionaria e capiremo quali sono i rischi concreti che questo bruco riserva per i cani, quali sono i metodi più efficaci per evitarli e per soccorrere i nostri amici a quattro zampe in caso di contatto con questo insetto.

Conosciamo la processionaria

Col termine processionaria si identificano diverse bruchi di lepidotteri che si spostano in modo molto curioso, cioè in fila indiana; proprio da questo loro modo caratteristico di muoversi, simile ad una processione, nasce il nome comune “processionaria”.

Nel mondo esistono diverse specie di processionaria, oltre 40 per esattezza, ma in Italia, le più comuni sono:

  • la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa)

  • la processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea);

entrambe pericolose per i cani e anche per l’essere umano.

La processionaria del pino

processionaria del pino
Processionaria del pino

È una falena della famiglia Notodontidae, comune nell’Europa meridionale, in Medio Oriente e anche in Africa settentrionale. Come indica il suo nome comune questo parassita colpisce principalmente i pini, in particolare il Pino Nero e il Pino Silvestre. È una specie invasiva e distruttiva capace di distruggere interi boschi di pini privandoli delle loro foglie (aghi).

Si può avere un’idea della capacità invasiva della processionaria, considerando che ogni singolo esemplare femmina può produrre fino a 300 uova che vengono deposte tra gli aghi della pianta ospitante, ricoperte dalle scaglie addominali della femmina.

I bruchi lunghi d 1 a 3 cm sono ricoperti da una peluria irritante, nonostante le piccole dimensioni sono dotate di potenti mascelle capaci di sminuzzare gli aghi di pino.

I bruchi di processionaria vivono in gruppo e inizialmente sono nomadi, infatti una volta divorati tutti gli aghi di un ramo si spostando formando le caratteristiche “processioni” per raggiungerne uno nuovo, durante questi spostamenti costruiscono nidi di seta provvisori in cui si compattano. In prossimità dell’inverno costruiscono un nido detto sericeo, piriforme e di colore bianco brillante, dove svernano per poi riprendere la loro attività in primavera.

Giunte a maturità discendono dagli alberi, sempre in fila indiana, e raggiungono il suolo dove si incrisalidano tutte insieme ad una profondità di 10-15 cm. Lo stadio di crisalide in questa specie può durare fino a diversi anni, questo periodo viene definito diapausa. Gli adulti emergono dal suolo in luglio-agosto, e iniziano subito a deporre le uova che schiuderanno tra la fine di agosto e i principi di settembre.

L’adulto è una falena molto comune, dalla forma triangolare, lunga 3-4 cm, di un colore che va dal bianco sporco al giallo avorio.

In questa fase del suo ciclo vitale non si rivela pericolosa per i cani o gli uomini, ma come molte falene, se minacciata, può rilasciare un liquido irritante. Ben diverso è il discorso per i bruchi, che invece si rivelano pericolosi per l’uomo e addirittura, in alcuni casi, letali per i cani.

La processionaria della quercia

processionaria della quercia
Processionaria della quercia

È molto simile a quella del pino, i bruchi di questa speciehanno un colore grigiastro, e presentano anch’essi peli altamente urticanti.

Questi compaiono in aprile e sono maggiormente attivi al crepuscolo o di notte, di giorno si riparano nei nidi di forma appiattita, costruiti tra i rami più grossi delle querce o alla base del tronco delle stesse, nelle zone più soleggiate.

La schiusa delle uova avviene in primavera.

A differenza di quella del pino, la processionaria della quercia non incrisalida nel terreno, bensì in nidi costruiti lungo il tronco della pianta ospite.

Gli adulti usciranno dai nidi tra luglio e settembre.

I danni della processionaria nel cane

I cani che sono soliti annusare e mangiare l’erba, possono talvolta venire a contatto con questi bruchi ed inalare o ingerire i peli urticanti di cui sono ricoperti.

I sintomi che i cani presentano in questi casi sono variabili e spesso di natura grave.

Il primo segnale che ci può far pensare a una reazione da ingestione o inalazione di peli di processionaria può essere l’improvvisa ed eccesiva salivazione del cane, causata dalla potente risposta del sistema immunitario del cane che provoca un grave stato infiammatorio principalmente nell’area della bocca ma anche nell’esofago e addirittura dello stomaco.

I sintomi descritti non accennano a diminuire, anzi aumentano fino a provocare un evidente gonfiore a carico della lingua. Proprio quest’ultimo fenomeno può rivelarsi letale perché la lingua, gonfiandosi in modo spropositato può ostruire le vie respiratore e far decedere il cane per asfissia.

Ma ciò non è tutto, infatti i peli urticanti della processionaria venuti a contatto con la lingua del cane provocano la distruzione del tessuto cellulare provocando la necrosi della stessa che nei casi più gravi provocano la conseguente perdita di porzioni di lingua.

Altri sintomi correlati al contatto con i peli urticanti della processionaria sono: febbre, inappetenza, perdita della vivacità, ma anche vomito e diarrea emorragica.

Come curare un cane che ha ingerito i peli della processionaria

Il modo migliore per soccorrere un cane che mostra gli evidenti segni del contatto con i peli della processionaria, è quello di eliminare il più possibile gli stessi dalla zona colpita, quindi è opportuno lavare accuratamente la cavità orale del nostro amico a quattro zampe con una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio.

Bisogna però considerare che non si tratta di una pratica agevole in quanto l’animale starà soffrendo molto, sia per il bruciore, che per il progressivo rigonfiamento della lingua che gli provoca un forte senso di soffocamento, quindi si potrà impiegare una siringa senza ago per raggiungere le zone più impervie della bocca.

Nel mentre è assolutamente necessario chiamare il veterinario di fiducia in quanto solo quest’ultimo potrò fornire le necessarie cure al nostro fido. In questi casi non bisogna perdere tempo, perché la tempestività è quanto mai essenziale per salvare il cane, limitando al minimo i danni.

Come evitare e combattere la processionaria

Se si vive in una zona colpita dalla processionaria, che sia essa del pino o della quercia, bisognerà ovviamente evitare che il cane scorazzi senza controllo nelle pinete o nei querceti, soprattutto nel periodo in cui questi pericolosi bruchi discendono al suolo per diventare crisalidi.

In ogni modo è sempre consigliabile evitare di portare a passeggio il cane in boschi, parchi o giardini in cui è presente questo insetto, in quanto, vista la massiccia presenza di questo bruco infestante, le possibilità di contatto sono molto alte.

Ma come agire se la processionaria attacca gli alberi presenti nel nostro giardino?

Se disponiamo di un terreno o di un giardino in cui i nostri cani possono correre felici e ci accorgiamo che gli alberi presenti nella nostra proprietà o comunque in quella di un vicino, presentano i chiari seghi di un “attacco” da processionaria, è sicuramente essenziale procedere con un programma di eliminazione della stessa.

In questi casi è sempre bene rivolgersi a professionisti o alle autorità competenti, in quanto dal 1998 secondo il Decreto Ministeriale 17.04.1998, poi abrogato e sostituito con D.M. 30.10.2007, pubbl. in G.U. 16 febbraio 2008, n. 40, la lotta a questo parassita è obbligatoria, e sarà nostro dovere e interesse segnalare tale problematica, tanto più se abbiamo dei cani o dei bambini da proteggere.

Metodi per la lotta alla processionaria

Lotta meccanica

È possibile trattare gli alberi colpiti da processionaria tagliando i rami in cui sono presenti i caratteristici nidi e bruciando di conseguenza gli stessi. Questo metodo si rivela però rischioso in quanto si incorre spesso nella dispersione dei peli urticanti. Quindi in tal caso è essenziale usare tutte le dovute precauzioni (guanti, occhiali, maschere ecc) e ovviamente mettere a riparo i cani per qualche giorno.

In alternativa si può avvolgere parte del fusto della albero in una pellicola cosparsa di colla entomologica. Questo espediente va ovviamente messo in atto prima della discesa delle larve, quindi tra la seconda metà di febbraio e la prima metà di marzo.

Altro metodo è quello di piazzare un’apposita trappola ad imbuto alla base del tronco, al fine di raccogliere i bruchi per poi eliminarli con dell’insetticida specifico.

Lotta biologica

Spesso per la lotta biologica alla processionaria si utilizza il Bacillus thuringiensis, ssp. che è un nemico naturale di questi insetti, tuttavia questi interventi si rivelano molto costosi e spesso non tutti i bruchi vengono raggiunti dal bacillo.

Trappolesessuali

Poi vi sono le “trappole sessuali” che impiegano un feromone atto ad attirare questi insetti, le quali vengono posizionate tra giugno e luglio e servono a catturare in massa gli esemplari maschi. Il prodotto impiegato nelle trappole va sostituito ogni 3-4 settimane e le stesse vanno liberate dagli insetti intrappolati ogni 3-4 giorni. Questo, al momento, si rivela il metodo più efficace tanto che è stato identificato come metodo obbligatori in Italia (D.M. 30/10/2007).

Altri metodi

Spesso per combattere la processionaria si mettono in campo anche larvicidi, o soluzioni più “inconsuete” come le armi da fuoco, infatti, durante i periodi freddi, sparando con fucili a pallini i nidi della processionaria, questi di lacerano e fanno penetrare il freddo che uccide i bruchi.

Come detto in precedenza nel caso in cui dovessimo notare questo parassita sui nostri alberi è obbligatorio, in Italia; contattare gli organi competenti per aderire ad un programma di “lotta guidata”.

NOTA:

Gli esemplari mori anche se bruciati continuano ed essere urticanti, quindi è opportuno non disperdere le ceneri nell’ambiente e smaltire in modo opportuno, al massimo seppellendole ad una profondità tale che non possano essere facilmente disseppellite dai cani o da latri animali.

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