Impasto per il pane/pizza/dolci

  • Tossicità : (Da moderato a grave)
  • Dose tossica : Media
  • Effetto : Breve termine
  • Molecole tossiche : Etanolo

Dove si trova

Potrebbe sembrare strano ma in America, in certi periodi dell’anno, l’intossicazione da impasto per pane, pizza o dolci è molto frequente nel cane particolarmente nel periodo pasquale e natalizio.

Il problema è il lievito, sia quello vero e proprio (in misura maggiore) che quello chimico, e deriva dal fatto che questi piccoli microrganismi siano vivi e attivi quando l’impasto arriva nello stomaco del cane.

Il problema, quindi, è l’impasto in lievitazione e non il suo prodotto, particolarmente se è stato cotto: la cottura uccide i lieviti o ne ferma le reazioni chimiche, per cui se il cane mangia del pane o dei biscotti, cotti, non può andare incontro a questa situazione.

L’impasto crudo, naturalmente, deve lievitare per poter essere utilizzato in cucina e molti proprietari lo lasciano su un tavolo; se il cane ne sente l’odore, perché è saporito ed odoroso, lo mangia, gli piace, e ne mangia tanto.

Dopo circa mezz’ora o un’ora dall’ingestione iniziano a comparire i primi sintomi.

 

Che cosa fa

L’impasto danneggia il cane in due modi: quando, infatti, arriva nello stomaco la sua acidità non è in grado di digerirlo (non essendo proteico) ma i lieviti trovano una temperatura ideale per proliferare, e questo significa che iniziano a metabolizzare quanto contenuto nella pasta portando alla produzione di anidride carbonica ed etanolo.

L’anidride carbonica, che poi forma le bollicine della lievitazione, se ne sta lì perché lo stomaco viene sigillato dall’impasto stesso, e inizia a premere sulle pareti predisponendo all’ischemia (schiacciamento dei vasi), alla dilatazione e alla torsione di stomaco del cane.

L’etanolo, che di solito evapora in lievitazione, viene invece assorbito nel sangue e questo porta ai sintomi dell’intossicazione da etanolo che sono perdita di incoordinazione, perdita del controllo della vescica, depressione, che se grave può arrivare alla depressione respiratoria e anche alla morte: se ci rendiamo conto che il cane ha mangiato l’impasto, quindi, bisogna recarsi immediatamente da un veterinario.

 

Cosa fare e prognosi

L’induzione del vomito non è sempre la soluzione migliore in questi casi. Lo è solo se la pasta non ha ancora avuto il tempo di lievitare, mentre altrimenti deve farlo il veterinario che deve valutare, per prima cosa, lo stato dello stomaco perché il cane non vomita se il cardias, la porta di ingresso dello stomaco, è già ostruita dall’impasto.

La radiografia che verrà effettuata mostra di solito la presenza di gas e di materiale, e la prima cosa per ridurre la pressione è quella di utilizzare un tubo gastrico per rimuovere e far fuoriuscire il gas, così da sgonfiare un po’ lo stomaco. A questo punto, di solito, si fa una lavanda gastrica con acqua fredda che permette di limitare la lievitazione e la crescita della massa.

Se queste procedure non dovessero andare a buon fine, l’ultima spiaggia è l’intervento chirurgico: bisogna aprire lo stomaco e andare a rimuovere manualmente l’impasto per fare in modo che lo stomaco si liberi dalla massa. La ripresa, in questo caso, sarà molto più lenta,

La prognosi è generalmente favorevole se abbiamo portato il cane dal veterinario, ma tutto dipende dal nostro tempismo e, soprattutto, dal quantitativo di pasta che il cane ha ingerito, che potrebbe essere alto e quindi portare a problemi che sono difficili da risolvere, come la depressione dei centri respiratori.

Per questo motivo, correte sempre dal veterinario se il cane avesse mangiato l’impasto, e soprattutto evitate di tenerlo alla sua portata: se deve lievitare mettetelo in forno o comunque in un posto alto che il cane non può raggiungere, per il bene della sua stessa vita.

Fonte:
Becker K., Bread Tough Toxicosis, Clinician’s Brief (Nov) 11, 2005.

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