11 cose che gli esseri umani fanno e i cani odiano

11 cose che gli esseri umani fanno e i cani odiano

Di sicuro noi reputiamo i cani come migliori amici dell’uomo. E questa è un’affermazione che certamente chi ha avuto a che fare con questi splendidi esseri, almeno una volta nella vita, ritiene assolutamente veritiera. Ed è così!

Noi amiamo questi meravigliosi animali, con le loro faccine simpatiche e i loro comportamento buffo e allegro. Adoriamo il fatto che siano veri e propri compagni di vita fedeli, che ci regalino affetto in cambio di una nostra parola o carezza. E a loro volta anche i cani ci amano, dimostrandolo costantemente.

C’è però da dire che purtroppo, i cani sono anche costretti a sopportare alcuni nostri comportamenti che a ci sembrano normali ma che in realtà a loro proprio non piacciono!

Sicuramente nell’educare i nostri cani, a volte ci siamo ritrovati davanti a determinati comportamenti che assumono e che noi odiamo, be’, anche gli essere umani fanno cose che ai cani proprio non vanno giù.

In questo articolo andremo a vedere quali sono le 11 cose che gli esseri umani fanno e i cani odiano, imparando così a conoscere ancora meglio i nostri amati amici a quattro zampe.

1. Usare più il linguaggio verbale che quello non verbale.

Cane, usare un linguaggio verbale

L’uomo ha l’abitudine di utilizzare molto di più il linguaggio verbale che quello non verbale. Ovviamente di tutte le parole e i discorsi che noi rivolgiamo ai nostri amati cani, loro riescono a capire si è no qualche parola chiave come ad esempio i classici comandi: seduto, giù, fermo, lascia, a cuccia, ecc. oppure passeggiata, giocattolo e altre parole.

In realtà loro non riescono a comprendere il linguaggio verbale umano in senso stretto, quindi, quello su cui si basano è proprio il nostro linguaggio del corpo.

I cani sono veri e propri esperti di questo linguaggio, infatti, riescono a capire il nostro umore proprio attraverso le reazioni spontanee del nostro corpo.

Quando siamo arrabbiati per una marachella del nostro amico a quattro zampe lui, prima ancora di metterci a parlare, percepisce tramite il nostro corpo il messaggio “adesso sta per sgridarmi”. Oppure quando stiamo giù di morale o stiamo piangendo, vediamo il nostro amato cagnolino avvicinarsi per consolarci e starci accanto.

Bisogna però fare molta attenzione a non dare segnali contrastanti, cioè, quando pensiamo di più a quello che stiamo dicendo con la bocca che a quello che diciamo con il corpo.

A volte quando si osservano delle persone che cercano di addestrare i loro cani, che però dicono una cosa con la voce e un’altra con il corpo, vedrete che i loro cagnolini saranno confusi su cosa fare esattamente.

Per esempio, dire ad un cane “stai” e nel mentre sporgersi con il corpo verso lui e puntare la mano come un vigile urbano, con il linguaggio del corpo in realtà si sta dicendo al cane di avvicinarsi. Nel momento in cui il cane farà per avvicinarsi e verrà sgridato per non aver seguito il comando vocale del padrone ovvero di stare fermo, in realtà per lui sarà tutto molto confuso.

Un buon allenamento sarebbe quello di riuscire a trascorrere un’intera giornata senza nemmeno dire una parola al nostro cane, bensì comunicando solo con il corpo.

Di sicuro i nostri amati compagni di vita ci saranno grati per questo respiro di sollievo che gli diamo. E inoltre ci renderemo conto di quanto e di come comunichiamo con il corpo senza aprire bocca, ovviamente per fare ciò bisognerà allenarsi con il proprio cane coinvolgendolo in una conversazione non verbale.

2. Abbracciare il cane.

Abbracciare il cane

Per noi abbracciare è sicuramente una delle più belle forme di affetto, che facciamo anche con i nostri cani, ma in realtà, alla maggior parte di loro questo gesto non piace.

Noi, essendo della famiglia dei primati, amiamo dare e ricevere abbracci perché è un modo per esprimere supporto, amore, gioia e tante altre emozioni; è perciò del tutto normale avvolgere gli altri esseri viventi in un abbraccio, perché per noi vuol dire qualcosa di essenzialmente positivo e bello.

Bisogna pensare però che i nostri amati cani non si sono evoluti così, per loro, quando un cane mette una zampa su un altro, questo sta a significare dominanza da parte di chi lo fa.

Quindi, anche se li abbracciamo per dimostrargli affetto, alla maggior parte dei cani arriverà il messaggio di un vostro atto di dominanza su di lui.

Ci sono però molti cani che tollerano tale comportamento da parte dell’uomo, altri invece si sentono minacciati, spaventati oppure semplicemente sono infastiditi da questo gesto; succede spesso che i bambini afferrino i cani per abbracciarli e questi si girino a morderli. Tra l’altro un cane che può godere dell’abbraccio di una persona può reagire diversamente con un’altra.

Come facciamo a capire se il nostro cane odia farsi abbracciare o no? Bisogna fare molta attenzione al suo linguaggio corporeo quando lo si abbraccia. Si irrigidisce? Sposta la testa lontano da noi? Evita del tutto il contatto con i nostri occhi? Lecca le labbra? Tiene la bocca chiusa? Tira le orecchie indietro? Se sì, tutti questi sono dei segnali che il cane manda per far capire che non gli piace quel comportamento, che è infastidito.

Ebbene sì, anche il leccare le labbra in realtà in quel caso non è per dimostrare affetto, bensì per mostrarsi sottomesso ed è anche un comportamento nervoso.

Quindi, facciamo molta attenzione ad osservare il comportamento del nostro amico a quattro zampe quando vogliamo abbracciarlo, vediamo se lui è bendisposto, del resto se ci teniamo a lui, non vogliamo di certo metterlo in una situazione che odia.

In più, quando non si conosce bene un cane, è sempre meglio mostrare molta attenzione, perché comunque abbracciandolo, il nostro viso si trova a tiro di morso.

3. Accarezzare testa e muso.

Accarezzare testa e muso al cane

Sicuramente a noi esseri umani non piace quando una persona estranea o con cui abbiamo poca confidenza, invade il nostro spazio personale. Se una persona che rientra in questa categoria provasse ad avvicinarsi e ad accarezzare la nostra tesa o il nostro viso, la reazione che sicuramente tutti avrebbero sarebbe quella di scansarsi, allontanare la persona oppure andarsene lontano da questa. Ci sentiremmo infastiditi perché qualcuno ho tentato di invadere il nostro spazio personale, ed avremmo ragione.

Tutto ciò però vale anche per i nostri cari amici cani, infatti, loro raramente tollerano di essere accarezzati in testa ed in particolar modo sul viso.

Eppure gli esseri umani credono che dare una pacca sulla testa al cane sia per lui una cosa piacevole. Se il cane si trova ad avere a che fare con una persona di cui non si fida – proprio come succede a noi – mal sopportano tale comportamento, e sicuramente tenteranno di scansarsi e di non farsi accarezzare in faccia.

A volte anche i cani che vivono in famiglie amorevoli presentano questa insofferenza. Se lo lasciano fare perché ci rispettano come capibranco ma non è che gli sia molto gradito.

Come suddetto è un problema di invasione di spazio personale, così come per noi, anche per loro. Quindi sarebbe più opportuno lasciare stare la loro testa e se si vuole premiarlo per aver fatto qualcosa o semplicemente fargli una carezza, è meglio prediligere il corpo del nostro fido.

Tuttavia alcuni cani particolarmente legati al padrone amano farsi accarezzare sulla testa; questo è sintomo di grande affiatamento tra i due e vuol dire che il padrone ha fatto un ottimo lavoro di socializzazione col cane.

4. Contatto visivo prolungato.

Contatto visivo prolungato

Di sicuro il contatto visivo è una componente molto importante e potente, e proprio per questo se risulta prolungato ed insistente può essere snervante e fastidioso.

A tutti nella vita sarà capitato di essere fissati, la cosa diventa estremamente inquietante quando a farlo è un estraneo che fissa i nostri occhi senza interrompere il contatto visivo, ciò diventa ancora più spiacevole se questo estraneo si avvicina. Cominciamo a chiederci perché mai questo individuo si stia avvicinando e leggiamo gli altri eventuali segnali che il viso o il corpo ci possono mandare.

Il contatto visivo è un modo di capire cosa sta comunicando l’altro, molto importante in diverse specie; non fa eccezione l’uomo. Dal volto riusciamo a capire tante cose, se stiamo attenti anche ai più piccoli dettagli, come ad esempio se i muscoli intorno ad occhi e bocca sono tesi o meno, per capire se uno sguardo è amichevole oppure no. E anche se riusciamo a capirlo, la cosa rimane sempre un tantino inquietante nel caso di un estraneo.

E lo stesso vale anche per i cani. Se guardiamo i cani negli occhi in modo strano, senza battere ciglio, anche se cercassimo di sorridere per addolcire lo sguardo, il nostro cagnolino potrebbe comunque percepirlo come un segno di dominanza o addirittura di aggressività. Quindi potrebbe dare una risposta sottomessa, guardare altrove, sdraiarsi con la pancia esposta ecc, oppure essere spaventato dal feedback aggressivo che ha ricevuto, e dunque mettersi ad abbaiare ecc.

In entrambe queste situazioni, per la maggior parte dei cani, quando uno di questi vede un estraneo fissarlo ed avvicinarsi, non è mai una situazione piacevole.

Se si vuole avere un giusto approccio con un nuovo cane, bisogna porsi in maniera più consona. Approcciarsi a lui tenendo il corpo leggermente inclinato verso il cane, non tenere le spalle rigide e squadrate, cercare di evitare uno sguardo diretto e fisso, parlare con voce tranquilla e dolce.

Questo comportamento aiuterà il cane a capire che stiamo “venendo in pace”, in amicizia e che non vogliamo in alcun modo nuocergli.

In questo caso il cane potrebbe comunque non voler avere niente a che fare con noi ma almeno così, non si rischia di dare un messaggio negativo e di conseguenza non c’è pericolo di scatenare reazioni difensive e aggressive.

5. Quando non si impostano né strutture gerarchiche né regole.

Cane senza regole

Si potrebbe pensare che il cane non sia felice di vivere in un ambiente dove ci sono delle regole dettate dal suo padrone, ma in realtà non è così.

I cani essendo animali di branco, hanno bisogno di regole e hanno bisogno che a dettarle sia il capobranco, in questo caso il padrone. Loro sono felici di aver fatto quello che il capobranco dice, ed è sicuramente il modo corretto di far crescere un cane equilibrato ed educato.

Non è difficile pensare ad un paragone con gli esseri umani. Basti vedere la differenza tra i bambini che crescono in un ambiente con regole e limiti, e quelli che invece sono liberi di fare quel che vogliono e di avere tutto. I primi di sicuro usciranno più educati rispetto ai secondi che venendo su viziati, imparano a fare capricci e dispetti vari se non ottengono quello che vogliono quando lo vogliono.

Sicuramente per quest’ultimi le regole e i limiti, non essendo abituati, saranno una cosa brutta con cui fare i conti, quindi tenderanno ad essere costantemente infelici ed insoddisfatti. Per i cani è più o meno la stessa cosa, le regole rendono loro la vita molto più stabile, meno confusa e di conseguenza meno stressante.

Per quanto riguarda la confusione, i cani non riescono a capire le eccezioni alle regole. Cioè, se al cane viene permesso di stare in braccio o di appoggiarsi addosso quando abbiamo i vestiti di tutti i giorni, ma non quando indossiamo quelli per il lavoro e per una serata; loro non capiscono la differenza. Se gli viene permesso di stare sul divano dopo aver fatto il bagno, non capirà perché quando è sporco di fango non può.

Poi è inutile sgridare il cane per aver compiuto una determinata azione, ma non fare nulla di concreto per insegnare a non farla più ed imparare la regola, il semplice “No” non conta tanto.

I cani sono felici quando stanno in un ambiente dove ci sono delle regole e dei confini da seguire, dove vengono premiati quando si comportano bene e sgridati se succede il contrario, perché tutto ciò gli da stabilità.

6. Quando si forza il proprio cane ad interagire con persone o cani che a loro non piacciono.

Cane aggressivo

Come succede anche per altre razze – esseri umani compresi – anche i cani nella loro vita sociale hanno amici con qui preferiscono stare e nemici che preferiscono tenere alla larga.

È facile notare che determinati cani stanno insieme ai loro “amici” invece che con altri cani.

Purtroppo, non tutti i padroni se ne accorgono, non comprendono i segnali che i loro cani mandano e spesso succede che li spingano ad interazioni sociali forzate, magari portandoli in parchi dove ci sono altri cani, quando magari i loro fidati amici avrebbero preferito starsene a casa.

Oppure ancora, padroni che lasciano che i loro cani vengano accarezzati da persone che loro non sopportano, e dai quali preferiscono essere lasciati in pace.

È sicuramente importante fare una distinzione con i cani che hanno problemi sociali, perché in quel caso hanno bisogno di essere incoraggiati piano piano a uscire fuori dalla loro timidezza per togliersi gli eventuali timori.

A piccoli passi, devono uscire dalla loro “zona sicura” ed avere una vita sociale, indispensabile per un esistenza serena ed equilibrata. Bisogna però conoscere i limiti, non si deve forzare il cane ad avere rapporti con un cane o una persona verso cui prova fastidio, il cane darà degli avvertimenti, cercherà di ignorare il soggetto in questione, di evitarlo, può essere anche che arrivi a ringhiare ma alla fine, dopo aver dato tutti questi segnali che per lui sono chiari, passerà all’azione mordendo.

La cosa peggiore di tutto è che il cane perde fiducia verso il padrone, che dovrebbe essere un capobranco e proteggerlo, ed avrà di sicuro un’esperienza ed una associazione ancora più negativa con il parco, con una determinata persona o cane, oppure con un determinato contesto sociale.

Quindi la cosa esatta da fare è leggere il linguaggio del corpo del cane, riconoscere ciò che fa quando non vuole avere a che fare con determinati individui, e assolutamente non forzarlo. Lui ce ne sarà di certo più grato, ed alla fine anche noi capiremo che è meglio un approccio evitato o graduale.

7. Portarlo a passeggio e non fargli odorare ed esplorare il posto.

cane che odora

Sicuramente è importante che il nostro cane quando esce per una passeggiata al guinzaglio, riesca a camminare al nostro fianco senza rischiare di trascinarci dietro a lui.

Però c’è una considerazione da fare: per l’essere umano la vista è importante e fondamentale per riuscire a capire l’ambiente che ci circonda, così capiamo dove stiamo e dove dobbiamo andare. Per i cani è diverso, la loro “vista” è l’olfatto; si può dire appunto, che i cani “vedono” con il loro naso.

Bisogna considerare che noi siamo abituati ad apprezzare tramonti e cieli stellati, come loro apprezzano l’odore del tronco di un albero. Quindi i cani odiano non poter dedicare almeno qualche minuto al giorno ad esplorare ciò che li circonda, purtroppo noi esseri umani a volte siamo troppo presi dal fatto di utilizzare le passeggiate per esercizio fisico o semplicemente per far fare loro i bisognini.

E così usciamo per un vecchio percorso, senza porre alcuna novità, e senza avere molto tempo a disposizione, andando quindi di fretta per tornare a casa a fare quello che stavamo facendo.

La cosa giusta da fare per il nostro adorato amico animale sarebbe quella di fare delle passeggiate lente, godute, lasciando al cane il tempo di usare l’olfatto.

Bisogna anche visitare posti nuovi, esplorare sentieri o strade diverse, lasciando al cane la libertà di annusare un determinato punto per il tempo che lui ritiene necessario e poi andare oltre.

Si deve però far capire al cane la differenza tra la passeggiata dove deve essere ubbidiente e stare accanto seguendo il passo, e quelle invece dove si esce per seguire l’olfatto. Basterà magari distinguere quest’ultima portando qualcosa di diverso, come ad esempio uno zaino, cambiare collare o guinzaglio, in modo tale che il cane possa imparare a capire di che passeggiata si tratta.

Queste passeggiate sono essenziali per i nostri cani, fanno sì che abbiano stimolazioni mentali e sensoriali che rendono la loro vita quotidiana più interessante.

8. Mantenere il guinzaglio troppo stretto.

Guinzaglio stretto al cane

Come precedentemente detto, i cani sono molto bravi ad interpretare il linguaggio del corpo, di conseguenza riescono anche a percepire la nostra tensione e ci riescono anche attraverso il guinzaglio.

Se si mantiene troppo stretto il guinzaglio, si alzano i livelli di stress, frustrazione ed eccitazione del cane, oltre ad aumentare anche il nostro stesso stress.

Quello che verrebbe da pensare è che se noi lo teniamo così teso, non è perché vogliamo farlo ma perché dobbiamo, perché è il cane a tirare troppo. Ed è proprio per questo che è fondamentale insegnare al cane a camminare con il guinzaglio allentato.  

È una grande quantità di energia quella che si trasmette tra noi e il nostro amato amico a quattro zampe attraverso il guinzaglio, quindi è giusto mantenerlo allentato in modo tale da far capire al cane che va tutto bene ed è tutto tranquillo, e che non vi è alcun motivo di essere teso o preoccupato.

Con il collare allentato si sta dicendo al cane che siamo calmi, che è tutto sotto controllo in modo tale che anche lui sia libero di essere calmo. Ma se si tiene il collare teso, si invia un messaggio negativo al cane, cioè che noi stessi siamo tesi, nervosi, in allerta, pronti a qualcosa per cui reagire, e il cane risponde di conseguenza a tutto ciò.

Così come a noi non piace esseri tirati ovunque dal nostro fido, a sua volta nemmeno lui ama essere costantemente tirato, stando quindi sempre in allerta.

Sono anche consapevoli del fatto che non possono allontanarsi da noi. Un cane che cammina con il guinzaglio teso è più portato ad abbaiare e ad essere più reattivo al minimo cambio di situazione. Uno che invece cammina con il guinzaglio allentato, di sicuro starà più calmo.

Questa però non è una cosa facile da ottenere e da padroneggiare, molti padroni si ritrovano a non avere una situazione così e a desiderarla, del resto è molto bello riuscire a fare una rilassante passeggiata insieme al migliore amico dell’uomo.

9. Quando il suo padrone è teso.

Relax cane

La tensione che trasmettiamo tramite il guinzaglio, non è l’unico modo di trasferire la nostra agitazione. Gli esseri umani riescono a percepire se la persona che hanno di fronte sia tesa o no, questo succede anche ai nostri amati compagni a quattro zampe.

Se noi siamo stressati, anche il nostro cane lo è perché gli trasmettiamo lo stress e la tensione che stiamo vivendo. E proprio come per noi, anche loro odiano essere tesi, non è una sensazione piacevole e ciò è perfettamente comprensibile.

Potremmo stupirci di ritrovarci un cane teso e stressato, però bisogna fare un passo indietro e capire se il nostro cane sta così perché recepisce il nostro malessere.

Il cane in questo caso si comporta come uno specchio, riflette il nostro stato d’animo. Se abbiamo quindi bisogno di calmarci e di pensare, possiamo provvedere a far calmare il nostro cane così da aiutare magari anche noi stessi.

Molto spesso il nostro amico a quattro zampe è il migliore psicologo che si possa desiderare!

10. Essere noiosi.

Cane annoiato

Saremo sicuramente tutti d‘accordo che non c’è niente di peggio che essere bloccati insieme a delle persone noiose! Basta ricordare che ad esempio, quando eravamo piccoli e i nostri genitori ci portavano in giro per delle loro commissioni urgenti, ci annoiavamo, perché guarda caso fra tutti negozi in cui andavano non c’è n’era mai uno di giocattoli, né erano nei pressi di un parco giochi, ovviamente.

Ci sentivamo talmente tanto annoiati da riuscire a stento a contenerci, prima di lamentarci, gemere e contorcerci. E quando si fermavano a parlare con altri adulti? Non potevamo prendere parte al discorso di questi che trovavamo in ogni caso noioso, ma i nostri genitori ci dicevano di stare fermi e in silenzio. Era allora che si tentava in tutti i modi possibili di rompere quella noiosa monotonia.

Ecco come si sente il nostro cane quando noi facciamo qualcosa che per lui è estremamente noioso, i cani odiano annoiarsi ed odiano anche quando a farlo siamo noi, come dargli torto del resto? Dal canto nostro è difficile non esserlo, magari siamo appena tornati a casa dal lavoro e l’unica cosa che vorremmo fare è rilassarci, ma dobbiamo prima fare delle faccende, cucinare e poi solo dopo metterci sul divano per rilassarci.

Purtroppo questa è una cosa che i cani odiano, loro attendono tutto il giorno il momento in cui torniamo a casa per giocare finalmente con noi.

Può succedere che i nostri cani inizino a creare problemi, del tipo: aprire scatole e armadi, masticare indumenti e scarpe oppure devastare i mobili.

Se accade ciò è perché loro sono davvero troppo annoiati, per fortuna a tutto ciò c’è rimedio, basterà soltanto stimolarli con il gioco. Bisogna stimolare sia la mente che il corpo del cane, quindi magari si possono fare dei giochi come nascondere i giocattoli preferiti e farglieli trovare, o di fare il riporto della palla o di un bastone, oppure uscire a fare delle passeggiate al parco o in posti dove c’è la possibilità di fargli fare dei giochi di agilità.

Anche poco tempo al giorno dedicato a farlo giocare, può sicuramente fare una grande differenza. Del resto la verità è che giocando col nostro case ci divertiamo un mondo anche noi, bisognerà soltanto farlo diventare un’abitudine quotidiana.

11. Essere presi in giro.

Cane preso in giro

Questa dovrebbe essere una cosa ovvia, purtroppo non lo è. Vale la pena sottolinearlo perché molte persone credono sia divertente; non lo pensano però quando sono loro ad essere canzonati e scherniti. Le prese in giro non piacciono a nessuno, men che meno ai cani.

Non bisogna prendere in giro i cani per strada, né urlare o parlare con loro mentre ci si trova dietro il vetro di una finestra o di una porta e il cane in quel momento sta abbaiando. Assolutamente non bisogna tirargli la coda, sì, esattamente come per i gatti anche i cani lo odiano.

L’elenco può essere veramente lungo, l’importante è tenere a mente di non fare nulla che renda il cane nervoso e che lo faccia impazzire solo perché può risultare “divertente”, perché per loro potrebbe non esserlo, inoltre rischiamo anche di far sorgere gravi problemi comportamentali.

Commenti

Devi effettuare il login per visualizzare questa sezione.