Il pastore maremmano abruzzese, orgoglio italiano

Il pastore maremmano abruzzese, orgoglio italiano

Una delle razze italiane dall’aspetto più spettacolare è sicuramente il pastore maremmano abruzzese, un molossoide di grande taglia, sviluppatosi in epoca romana, all’incirca duemila anni fa, nel centro-sud d’Italia.

Come altri tipi di cane, il cane da pastore viene descritto da numerosi autori latini. Nella fattispecie, il maremmano lo ritroviamo facilmente nel cane da pastore descritto nel 120 a.C da M.T. Varrone nel suo Rerum Rusticarum.

Cane alto, di grande taglia, col pelo lungo preferibilmente bianco, alto sugli arti che sono dritti e più uniti tra loro che scostati, occhi scuri, labbro superiore né corto né pendulo, fianchi rientranti, latrato profondo.

Come molte altre razze da lavoro, anche il pastore maremmano abruzzese ha una storia ed una omogeneità che risalgono a tempi precedenti, anche di molto, il riconoscimento ufficiale come razza.

Cane da pastore conosciuto ed allevato da secoli proprio dai pastori, il maremmano aveva già mantenuto una certa omogeneità di razza, vuoi per l’isolamento geografico, vuoi per la vera e propria selezione che i pastori effettuavano, utilizzando ovviamente la consanguineità in modo abbastanza ampio.

Il primo standard di razza è del 1924, con la particolarità che, ancora oggi, il nome non è accettato in modo assoluto, visto che c’è chi vorrebbe chiamarlo “mastino abruzzese”.

Dopo alcune modifiche allo standard, apportate via via con gli anni, e dopo una tempestosa fase in cui gli allevatori selezionavano tipi di cane diverso, chiamandoli addirittura con nomi diversi, ovvero pastore maremmano o pastore abruzzese, al momento si è giunti ad una discreta omogeneità, che va ovviamente a beneficio dell’immagine di questa splendida razza tutta italiana.

Ovviamente, sia che si ami la morbidezza ed il biancore del pelo caratteristici dei buoni cani da expo’, sia che si ami un pelo un poco più ruvido, nei colori e nella consistenza, caratteristico probabilmente degli esemplari selezionati per lavoro nei secoli passati, quando ci si vuole avvicinare ad un maremmano non bisogna mai scordare che è e resta, di fondo, un cane da gregge, più che da pastore.

I cani, nella pastorizia, vengono utilizzati in due modi:

  • camminando con gli armenti, il cane che accompagna il pastore e lo aiuta a guidare gli animali al pascolo

  • in modo stanziale, quando gli animali, lasciati al pascolo, sono accompagnati non già dal pastore, ma da un grosso cane che, nascondendosi in mezzo ad esse, provveda a far loro la guardia.

Questo secondo tipo di cane da pastore ha la sua massima espressione proprio nel cane da pastore maremmano abruzzese, che vigila sul gregge e lo difende dagli altri animali, in completa autonomia o quasi.

Il maremmano quindi è un cane che, per le sue caratteristiche, non soffre se lasciato anche diverse ore al giorno senza il proprietario, ma sicuramente soffre se non ha a disposizione uno spazio adeguato in cui vigilare e, essendo un cane spiccatamente da lavoro, soffre soprattutto se non ha un lavoro.

Cane da guardia per eccellenza, il pastore maremmano non dimentica la sua vicinanza al molosso, rivelandosi dolcissimo con il proprietario che lo conosca e lo sappia gestire.

Una grande nuvola di pelo bianco, infatti, non ci deve fare dimenticare che questo cane è un cane da guardia e che è insita nel suo DNA non solo la guardia del gregge, ma la tutela di una zona di territorio.

Chi acquista un pastore maremmano dovrà porre, fin da subito, ottime basi per la sua socializzazione e per la sua educazione, ai fini di avere un cane splendido e perfettamente gestibile.

Come guardiano del gregge, infatti, il pastore maremmano è stato selezionato per difendere ciò che gli viene affidato, sia un gregge sia la vostra borsa della spesa.

Specie in tempi in cui la familiarità e la conoscenza delle abitudini e del linguaggio dei cani è così poco diffusa, occorre conoscere bene questa razza prima di pensare di avvicinarsi ad essa.

Guardiano davvero incorruttibile, il maremmano difenderà tutto ciò che gli affidate, dalla borsa della spesa, alla casa, ai figli, che non dovrete lasciare soli col cane senza aver loro insegnato a capirlo.

Con un istinto predatorio eliminato dalla selezione, il maremmano non rincorrerà i bambini che giocano: piuttosto tenterà di non farli correre, sgridandoli.

Come tutti i cani da pastore nati per gestire da soli le situazioni impreviste, anche senza la presenza del suo compagno umano, il pastore maremmano è un cane in grado di decidere in maniera autonoma.

Se da un lato questo significa che potete tranquillamente affidargli tutto, confidando che sappia distinguere fra un malintenzionato ed un normale passante, dall’altro significa che dovete essere per lui una figura autorevole. Lo si potrebbe definire “testardo” se non fosse che, quasi sempre, quando capita che un maremmano non risponda ad un ordine del suo proprietario, alla fine si rivela sbagliato l’ordine.

Non aspettatevi, insomma, un cane che ragiona e allo stesso tempo vi ubbidisce ciecamente. Non è possibile.

Alcune razze sono spinte più all’obbedienza, ed altre, come il pastore maremmano, sono state selezionate per pensare con la propria testa.

Siete voi che dovrete essere in grado di fare da leader di questo grande, bello, intelligentissimo cane.

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